Parco Piersanti Mattarella – Città Metropolitana di Palermo

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Parco Piersanti Mattarella - Città Metropolitana di Palermo

Progetto e Direzione Lavori:
Ulderico Lepreri

L'amministrazione Regionale ha affidato all'architetto Raffaele Ulderico Lepreri in collaborazione con altro professionista del luogo, l'incarico di elaborazione del progetto di "Sistemazione tra la vie Piersanti Mattarella – Falcone Borsellino" con l'obiettivo di realizzare un parco urbano, l'opera si è inaugurata nel marzo del 2006, costata oltre un milione e mezzo di euro sorge nel centro di un'area residenziale e si estende per quasi seimila metri quadri. L'area di progetto è localizzata nella parte alta della città di Termini Imerese, tra due importanti arterie stradali che smaltiscono il flusso veicolare, entrante e/o uscente attraverso l'autostrada, che confluiscono sulla Piazza S. Antonio, punto di snodo, e di ingresso al nucleo storico della città. L'area è destinata a "verde attrezzato" e quindi a giardino pubblico. Seguendo l'andamento orografico degradante, si raggiunge via Piersanti Mattarella, un'arteria avente una sezione stradale abbastanza larga. Il progetto cerca di evidenziare l'omogeneità delle zone non trascurando eventuali collegamenti morfologici e strutturali che tengano conto delle originarie condizioni orografiche del luogo, rivalutando vecchi percorsi campestri e assi visivi di riferimento. Proprio per questo è nelle intenzioni recuperare una relazione tra le cellule abitative "quartini", abitati un tempo dai contadini che lavoravano i giardini di proprietà del convento dei frati riformatori, ed i percorsi progettati, creando una zona di filtro tra la cortina edilizia prospiciente l'area d'intervento e la zona destinata al parco. All'interno della fascia di verde adiacente al marciapiedi di via Piersanti Mattarella, viene trattato il tema del giardino dentro il giardino, inserendo degli elementi piazza quadrati, circondati da recinti murari bicromi ornati da filari di alberi di agrumi che, s'intersecano tra loro, il gioco delle intersecazioni produce la rottura degli angoli dei quadrati che si trasformano nelle gradinate di collegamento tra le differenti quote delle piazze. I quadrati , recinti -piazze, racchiudono l'idea del recinto simile al giardino arabo, dove troviamo le diverse essenze di agrumi (limone, arancio, mandarino, bergamotto), con la possibilità di sosta al centro, all'ombra di una palma su panche di seduta. I quadrati non sono altro che dei piani alle diverse quote degradanti verso l'asse di compluvio, segnato dal grande muro inclinato che rielabora l'acquedotto con arcate in chiave moderna, segnato da percorsi d'acqua che degradano verso la grande vasca con zampilli. Nell'altra area destinata a verde, sempre su piani degradanti, i quadrati contengono una sistemazione con il giardino labirintico, con la costituzione di siepi basse, che seguono lo stesso principio delle intersecazioni dei quadrati compenetrati negli angoli. Ad una quota variabile si snoda un viale con pista ciclabile in mezzo al verde che presenta andamento quasi parallelo alla passeggiata sovrastante. Nella zona sottostante adiacente i giardini di pertinenza dell'edificio scolastico sono state poste delle attrezzature ricreative per l'infanzia, costituendo una zona di osmosi con la zona a confine. L'area di progetto si presenta come un terreno di forma quasi trapezoidale allungata, un declivio che, degradando dalla cortina di edifici che, si affacciano sul fondo, arriva alla strada (Via Piersanti Mattarella), e dall'edificio del Centro per gli Anziani (ex E.C.A.) e dall'edificio scolastico, converge verso una linea di compluvio quasi centrale, con salti di quota variabili. Rispettando la linea di compluvio, trova naturale allocazione un percorso di collegamento delle varie quote, che permette il passaggio dalla Via Piersanti Mattarella alla Via Falcone-Borsellino. L'intento è anche quello di ricreare artificialmente la naturale vocazione idrogeologica con un segno di progetto che, da una vasca alla sommità del percorso, attraverso un canale convoglia l'acqua in una vasca artificiale posta nella parte finale in basso, attorno alla quale si sviluppa una zona di attrazione e sosta. Come un'oasi, uno spazio protetto dai rumori e dal contesto edilizio circostante , il parco urbano è caratterizzato da moduli architettonici dinamici, il progetto si oppone teoricamente all'idea tradizionale del giardino aperto che fruisce del passaggio continuo, infatti è al riparo dai rumori e dai palazzi e per i suoi viali si incontra una piscina, un punto attrezzato con giochi e una pista ciclabile. Dominano le palme, già visibili al di là del perimetro in pietra dei recinti-piazza, che delimitano l'asse visivo del parco che è assimilabile nella tipologia all'ortus conclusus: giardino orientale formato da stanze aperte dove le palme, segnalano a chi si trova al di fuori la presenza di una realtà nascosta dietro il muro. Le matrici progettuali poste a guida, sono quelle dell'urbanistica arabo-normanna e il motivo ispiratore si ritrova nel vicino acquedotto romano, interpretato in chiave moderna attraverso segni murari inclinati e archivoltati percorsi da cascate e giochi d'acqua. Richiamano anche il concetto dell'ortus conclusus gli alberi di limone, arancio e bergamotto posizionati perimetralmente all'interno del perimetro murario delle piazze, per ricreare colori e profumi di antica vocazione araba. La struttura spaziale del percorso è un gioco di forme dinamiche e flessuose che suggeriscono un continuo senso di sorpresa gli angoli all'intersezione delle piazze quadrate sono negati e si trasformano in scalinate che collegano i vari livelli. L'aspetto urbanistico dell'opera ha recuperato i percorsi pedonali che erano già presenti nell'originario sito campestre.

Data: 1998

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