Gioielleria Motta - Augusta (SR)
Progetto e Direzione Lavori: Ulderico Lepreri
Il piano terra di un nobile palazzo siciliano si trasforma nella rinnovata sede della gioielleria Motta di Augusta, attraverso una rilettura in chiave moderna dei principi ispiratori del barocco siciliano.
Punto di partenza di questo progetto del tutto originale nel panorama del trade del lusso, è stato il restauro conservativo, con il ripristino tipologico delle emergenze architettoniche, di uno tra i più rinomati palazzi barocchi del centro storico, con la sua successiva destinazione a terziario specializzato nel settore della gioielleria, oggettistica, argenteria e lista nozze.
Lo spazio di circa 400 mq, si è trasformato, con l'ausilio di imprese specializzate nel restauro, oltre che in un museo per tutti gli amanti del barocco architettonico, anche in un luogo d'incontro culturale e promozionale per i migliori marchi del settore.
L'involucro si distingue per le alte pareti in conci di pietra locale, che creano uno scenario particolarmente suggestivo, ma sopratutto per un intersecarsi di archi e volte a botte e a crociera, in mattoni rossi e conci di tufo, che in un gioco di contrasti mostrano inaspettate prospettive.
Grazie a impianti illuminotecnici d'avanguardia, realizzati con fonti luminose in fibre ottiche e proiettori led nascosti nei pavimenti, l'atmosfera si arricchisce di rimandi cromatici accattivanti. Per ogni tipologia merceologica sono stati pensati sistemi espositivi che, nel rispetto delle aderenze architettoniche preesistenti, rendono il prodotto visibile e fruibile.
L'utilizzo di diverse essenze di legni esotici, abbinati ai fondali rivitalizzanti di pietra, crea piacevoli contrasti che esaltano il prodotto. Non si è trascurato l'impiego di superfici in vetro trattate con colorazioni satinate, retroilluminate da fonti nascoste.
Nelle pavimentazioni i marmi affiancano le resine lucide, creanfo un contrasto con le preesistenze del manufatto, cui si aggiunge l'effetto dinamico degli arredi curvilinei.
La gioielleria è stata concepita per stimolare l'interazione tra le persone, eloquente la creazione del bar-ritrovo, realizzato in legno, rame e antiche maioliche siciliane, dove oltre ad acquistare piatti, tazze e calici, è possibile gustare selezionati prodotti enogastronomici.
Nella concezione spaziale dell'architetto Lepreri ritroviamo infatti la matrici progettuali proprie dell'architettura Barocca del Sedicesimo secolo: l'idea di spazio dinamico, in movimento, risultato della compenetrazione spaziale di cellule interdipendenti. Una reinterpretazione critica in chiave moderna che, nei progetti, si traduce mirabilmente in spazi vivi, in layout continui e aperti, flessibili, che disegnano ambiti in grado di comunicare tra loro.